domenica 31 marzo 2013

La pastiera napoletana .... e tanti auguri per una felice Pasqua e Pasquetta

Avevo intenzione di scrivere questo post stamattina ... ma la pastiera era ancora nel forno e non ero pronta per ultimare i miei auguri pasquali.
Sono poi andata a pranzo dai miei, abbiamo poi fatto tutti insieme una bella passeggiata (strano ma vero oggi c'è un sole ed un tepore pazzesco), sono rientrata ed eccomi qui in assoluto relax sul divano ....

Innanzitutto (anche se quasi in ritardo) ...


e buona pasquetta per domani ...
Deliziose queste mini-gerbere ... le ho prese e le ho poi regalate oggi a mia mamma ...

E poi passiamo a questo dolce spettacolare che ho preparato tra ieri ed oggi per la primissima volta: la pastiera napoletana!
Ci sono molte versioni di questo dolce e spesso e volentieri si trovano ricette di famiglia tramandate da più generazioni.
Anticamente questo dolce partenopeo veniva preparato per celebrare l'arrivo della primavera (ed oggi finalmente "sembra" arrivata per davvero ...) e con il tempo è diventata un'usanza prepararla per le feste pasquali.
Per il ripieno ho seguito fedelmente la ricetta della cara Valeria del blog Murzillo Saporito di sua nonna Lena.
Per la frolla ho utilizzato la collaudata ricetta imparata durante un corso fatto presso una pasticceria e già utilizzata per la apple pie (due dischi di pasta con tortiera da 22 cm) e per la Belle Helene (un disco con tortiera da 26 cm).
In questo caso ho aumentato in proporzione tutte le dosi perchè il ripieno della pastiera è molto più alto del ripieno di una Belle Helene.

Per un disco di pasta frolla
(tortiera diam. cm.26)
240 gr di burro
160 gr di zucchero a velo
400 gr di farina 0
64 gr di tuorli (tre tuorli)
i semi contenuti in 1/2 stecca di vaniglia


Impastare il burro con lo zucchero a velo; il burro deve essere lasciato a temperatura ambiente per almeno un'oretta e deve essere "plastico" ovvero facilmente lavorabile con le mani.
Aggiungere i tuorli ed i semini di vaniglia estratti dalla stecca.
Infine aggiungere abbastanza velocemente la farina.
Lavorare poco, formare una palla, avvolgerla in una pellicola trasparente e metterla in frigo per almeno sei ore (l'ideale sarebbe lasciarla anche tutta notte).
Tirare fuori la palla dal frigo almeno mezz'oretta prima di iniziare a stenderla.



Per il ripieno
250 gr di grano cotto
70 gr di latte
20 gr di burro
scorza di mezzo limone biologico
250 gr di ricotta
300 gr di zucchero
3 uova intere e 1 tuorlo
i semi contenuti in 1/2 stecca di vaniglia
un cuchiaino di cannella
un cucchiaio di acqua di fiori di arancio (o di millefiori) nel mio caso qualche goccia di aroma all'arancia
una manciata di frutta candita
zucchero a velo (nel mio caso color rosa) a piacere per la decorazione finale


Versare il grano cotto in un tegame con il latte, il burro e la scorza di mezzo limone.
Far cuocere a fuoco lento per circa 10 minuti mescolando di tanto in tanto sino ad ottenere una crema.
Prendere la ricotta ben scolata e lavorarla con un cucchiaio di legno; aggiungere lo zucchero e lavorare ancora; proseguire aggiungendo le uova, i semi della stecca di vaniglia, la cannella e l'acqua di fiori di arancio.
Amalgamare bene sino ad ottenere una bella crema senza grumi.
Aggiungere la crema di grano bollita intiepidita e la frutta candita e mescolare bene.
Stendere 2/3 della pasta frolla e rivestire una teglia da 26 cm precedentemente imburrata ed infarinata.
Versare la crema ottenuta e completare con delle strisce di frolla disposte a griglia.
Infornare a 180 gradi per un'ora circa.
A cottura ultimata, spegnere il forno e lasciarla all'interno dello stesso con lo sportello aperto.
Spolverare in ultimo con dello zucchero a velo.
Questo dolce è ottimo da mangiare anche dopo un giorno o due dalla preparazione. 


Niente di più delizioso e profumato sia durante la cottura stessa che al primo assaggio!

Ancora tantissimi cari auguri!!!
Un abbraccio

A presto
Monique

giovedì 28 marzo 2013

Torta di mele e pere allo zenzero e yogurt

"La più coraggiosa decisione che prendi ogni giorno è di essere di buon umore".
Voltaire

Oggi mi va di partire così, con il sorriso sulle labbra ... "mentre il mondo cade a pezzi", così come canta Mengoni e nonostante la primavera sia scappata altrove lasciandoci questo strascico di inverno allungato che sembra non avere fine ...

Guardare il telegiornale e vedere cosa stà succedendo in Italia in questo ultimo periodo è da rizzamento istantaneo dei capelli ... un processo tutto da rifare e riapertura del caso Meredith, polemiche circa un audio rubato ai giudici e trasmesso in tv nel caso Scazzi, un giornale che pubblica delle foto compromettenti del marito della Ragusa ... ma la giustizia italiana deve essere portata avanti in questo modo?
..... proseguiamo con la presa in giro di due militari e lo sputtanamento del nostro bel paese nel mondo ... continuiamo con dei politici che ad oltre un mese dalle loro elezioni non hanno ancora trovato un accordo ...
e poi parole che non si possono proprio sentire ... troie in parlamento, figli di NN e padri puttanieri ...  
Con questo "teatrino" di insulti si stà andando sempre più a fondo e non ci porta a niente di utile e costruttivo per il destino ed i problemi del nostro paese ...
Bisogna davvero fermarsi un attimo, avere maggiore autocontrollo, respirare prima di mandare a quel paese chiunque ....
....
....
....
E noi, purtroppo o per fortuna, dobbiamo andare avanti, decidendo ogni mattina di partire con il piede giusto, "di buon umore", con coraggio per l'appunto ed un pò di speranza nel cuore ... l'unica cosa che al momento non ci può togliere nessuno ...

E partire con il piede giusto vuol dire anche coccolarsi a colazione, prendere del tempo per noi e non fare sempre tutto di corsa ... e cosa c'è di meglio che gustare una deliziosa torta di mele (e pere), una torta che ha il suo perchè, una torta che mi ha conquistata al primo scatto sul blog della cara Mary e che mi ha totalmente rapita al primo morso ... una torta ricca di tanta frutta e bontà.


Ingredienti:
(teglia diametro 24 cm)
2 mele tipo golden (io ho usato le renette)
2 pere tipo abate
120 gr di farina 00
200 gr di zucchero + 2 cucchiai
100 gr di burro ammorbidito
3 uova
125 gr di yogurt bianco (anche io ho usato lo yogurt greco)
una bustina di lievito per dolci
un limone
zenzero fresco grattuggiato in quantità seconso i propri gusti


Accendere il forno a 180 gradi.
Sbucciare le mele e le pere e tagliatele in piccoli dadini.
Metteteli in una ciotola con il succo del limone, due cucchiai di zucchero e lo zenzero fresco grattuggiato a piacere secondo i Vs gusti.
Prendere una ciotola e lavorate bene il burro e lo zucchero; aggiungere le uova e lavorare bene il composto sino a farlo diventare gonfio e spumoso.
Aggiungere la farina, il lievito ed infine lo yogurt.
Aggiungere al composto in ultimo i dadini delle mele e pere e mescolate bene.
Versare il composto nella tortiera a cerniera precedentemente imburrata ed infarinata; livellate bene e mettete in forno.
Cuocere almeno 40 minuti ma regolatevi maggiormente facendo la prova dello stecchino.
Lasciatela intiepidire e cospargetela con zucchero a velo.

 
Davvero spettacolare cara Mary e non dobbiamo far altro che ringraziare te, almeno per oggi, per questo dolce "buon umore".
 
Un bacione a te tesoro ed a tutti voi
Buona giornata con il sorriso sulle labbra
 
A presto
Monique


domenica 24 marzo 2013

Finocchi gratinati con crescenza, pangrattato e semi vari

E dopo la "ventata estiva" del precedente post, torniamo a qualcosa di più invernale con i finocchi ...
Siamo ancora nella stagione giusta per mangiarli e soprattutto sono ancora una buona alternativa agli asparagi che ahimè hanno fatto la prima comparsa dai fruttivendoli ma con dei prezzi un pò troppo proibitivi per il momento .... aspettiamo dopo Pasqua e stiamo a guardare ...
Nel frattempo, tanto per cambiare, da ieri piove e, notizia delle notizie, lo farà per tutta la settimana, Pasqua e Lunedì dell'Angelo incluso ... ed io che devo andare proprio a Pasquetta ad un matrimonio e volevo sfoggiare il primo sandalo aperto della stagione ..
Tenendo anche conto che la temperatura massima prevista è di 9 gradi e la minima 5 e che quindi non fa nemmeno caldo, mi sa che mi tocca rivedere un pò il look ...
Io comunque stò cercando di chiudere il capitolo invernale, ho fatto dei colpi di sole per ravvivare il mio biondo cenere, ho in programma qualche trattamento per risvegliare un pò il corpo già in preda alle trasformazioni, ho in mente di sfruttare il prossimo cambio dell'ora di settimana prossima per poi riuscire a fare alla sera un pò di camminate alternandole alle sessioni di piscina e palestra che mi fanno davvero sentire bene in questo momento ... dai dai, ci dobbiamo un pò svegliare dal letargo nonostante il tempo non abbia davvero voglia di darci una mano ...
Ah ho ripreso a mangiare anche delle belle insalate ... ne sentivo davvero il bisogno dopo mesi di verdurine cotte ...

Ma torniamo ai finocchi ...
Vi propongo un secondo piatto molto gustoso e veloce da preparare ... volendo potete anche consumarlo come piatto unico con delle dosi maggiori.
E' uno di quei piatti che volendo ti risolvono una cena ....


Ingredienti per due persone:
2/3 finocchi
125 gr di crescenza
pangrattato e semi vari a piacere
olio, sale e pepe q.b.

Lavate bene i finocchi, tagliateli a spicchi sottili e pozionateli in una pirofila da forno, precedentemente spolverata di pangrattato.
Salate e pepate i finocchi poi, con l'aiuto di un cucchiaio, aggiungere la crescenza.
Aggiungere un filo di olio.
Spolverare con del pangrattato ed una manciata di semi vari.
Infornate in forno caldo a 180° per circa 20/25 minuti, o comunque fino a quando i finocchi saranno leggermente colorati.


Buona domenica a tutti!!!

A presto un bacione
Monique

martedì 19 marzo 2013

Una ventata estiva .... Fideuà con gamberi, seppie e verdure

Si viaggia anche questo mese con l'emmetichallenge e sbarchiamo in Spagna, nei paesi catalani e precisamente a Valencia.
La sfida del mese è la fideuà, un piatto nato all'inizio del secolo scorso quando della pasta è stata usata al posto del riso nella preparazione di una popolare paella.
Cucino ed adoro la paella valenciana ma di certo non conoscevo questo piatto.
Inutile dire che la ricetta mi ha conquistata sin dalle prime righe della cara Mai del blog il colore della curcuma ed eccomi qui a riproporre questa sorta di paella "rivisitata", con degli spaghetti spezzettati (al posto dell'originale pasta chiamata fideus), senza pezzetti di carne, con delle verdure (peperoni e piselli), molluschi (seppie) e crostacei (gamberoni).
La preparazione è articolata ma non difficoltosa e l'importante è preparare bene tutti gli ingredienti prima di iniziare "le cotture a catena" nella stessa padella.
Vi devo subito anticipare che il risultato del piatto è stato strepitoso e che presto la proporrò ai miei amici e famigliari!!!
Una vera ventata estiva in un giorno invernale (n.d.r.: l'ho preparata domenica scorsa mentre fuori nevicava alla grande ....).


Ingredienti per due persone:
200 gr di "fideus"
3 pomodori maturi (nel mio caso del tipo san marzano)
mezzo peperone rosso
quattro cucchiai di pisellini precotti (quelli che trovate nei barattoli conservati con acqua e sale)
uno spicchio di aglio
2 seppie giganti
una dozzina di gamberoni
1/2 cucchiaio di paprika dolce
una bustina scarsa di zafferano
sale ed olio e.v.o. q.b.

Per la salsa piccante (ricetta dell'Artusi):
2 cucchiai di capperi sotto aceto
2 acciughe
un pizzico di prezzemolo tritato fresco
pepe ed olio q.b.

Per il brodo
1 cipolla bianca media
1 costa di sedano
1 litro abbondante di acqua
le teste ed i gusci esterni dei gamberoni sopra citati (salvo un paio lasciati interi e messi da parte per la decorazione finale del piatto)

Come prima cosa preparare il brodo (nel mio caso un fumetto di crostacei).
Pulire i gamberoni togliendo le teste ed il loro guscio esterno (io volutamente ho lasciato attaccato ai gamberoni solo la codina finale).
Mettere questi scarti nella pentola piena di acqua fredda (circa un litro abbondante); aggiungere la cipolla sbucciata e tagliata in quattro pezzi grossolani e la costa di sedano a pezzetti.
Portare ad ebollizione e togliere la schiumetta che si forma sopra; lasciare cuocere per almeno 40 minuti.
Filtrare il tutto utilizzando un colino a maglia fitta; scartare tutti i resti e mettete da parte il brodo ottenuto.

Passiamo alla preparazione della salsina piccante.
Tritare finemente il prezzemolo, i capperi e le acciughe; porre questo battuto in una ciotolina.
Aggiungere un'abbondante spolverata di pepe ed abbondante olio.


Lavare, pulire le seppie e tagliarle a pezzetti (inclusi i ciuffetti).
Prendere un peperone rosso, tagliarlo a metà (io ne ho usato solo metà però volendo se non è molto grosso usatelo tutto), togliere i semini ed i filamenti bianchi.
Tagliarlo in piccole listarelle e metterle da parte.
Lavare e sbucciare i pomodori: per togliere facilmente la pelle potete sbollentarli per qualche minuto in acqua bollente oppure potete usare un pelapatate.
Tagliuzzateli poi finemente al coltello.
I gamberi saranno già pronti senza teste e gusci (usati per il fumetto) salvo un paio che saranno interi e che utilizzerete per la decorazione finale.
Prelevate quattro cucchiaiate di piselli precotti scolandoli dal liquido di conservazione e metteteli da parte: questi non andranno cotti e verranno solo aggiunti alla fine per una leggera riscaldata.
Preparate la pasta utilizzando degli spaghetti e spezzettandoli a 2/3 cm.

A questo punto potete procedere con la cottura come detto sopra a catena nella medesima pentola (una padella bassa e larga oppure una vera e propria paellera (no wok o similari).
Per prima cosa tostare la pasta: scaldare un filo di olio nella padella, aggiungere la pasta e tostarla rigirandola con un cucchiaio di legno sino a che inizia a prendere un colore marroncino (occhio a non bruciarla).
Metterla da parte.
Aggiungere dell'olio e cuocere per almeno una decina di minuti le listarelle di peperoni; mettere da parte al caldo in un recipiente con coperchio.
Se serve aggiungere nuovo olio e cuocere i gamberi per qualche minuto rigirandoli con l'aiuto di una pinza; salare verso la fine e metterli al caldo.
Proseguire con le seppie, cuocere per qualche minuto, salare e mettere da parte al caldo.
Sbucciare uno spicchio di aglio, aggiungere dell'olio, rosolare per qualche secondo e poi aggiungere i pomodori tagliati finemente.
Aggiungere una punta di zucchero ed in un secondo tempo il sale.
Cuocere fino a che il pomodoro inizia un pò ad addensarsi; a questo punto sciogliere lo zafferano in un goccio di brodo, aggiungere anche il mezzo cucchiaino di paprika dolce e versare il tutto nella padella assieme al pomodoro.
Aggiungere la quantità di brodo necessaria per cuocere la pasta come se fosse un risotto (pasta "risottata"), aspettare che inizi a sobbollire quindi buttare la pasta spezzettata e disporla omogeneamente su tutta la padella.
Controllare i tempi di cottura della pasta indicati sulla confezione stessa e cuocere aggiungendo altro brodo se necessario.
Qualche minuto prima della fine della cottura aggiungere i peperoni, le seppie ed i gamberi, in ultimo i piselli mescolando il tutto delicatamente.
In ultimo posizionare in superficie i gamberi interi.
Ho servito questa favolosa fideuà in piccole padelle monoporzioni ed a parte, in una ciotolina a sè stante, la salsa piccante.


Naturalmente ci si può sbizzarrire sia con gli ingredienti sia con la salsina di accompagnamento:  la classica è l'aioli (salsa all'aglio) ma potete valutarne altre secondo i vostri gusti.

Con questa ricetta partecipo alla sfida dell'emmetichallenge di marzo



Grazie a Mai per averci fatto conoscere questa favolosa ricetta ed alle spettacolari donzelle dell'MTC e relative collaboratrici per gli utilissimi approfondimenti mensili.

A presto
Un baciooooo
Monique 

giovedì 14 marzo 2013

Un dolce a cui non si può dire di no ... la Sacher Torte

"Buonasera ........ buona notte e buon riposo" ... stò ripercorrendo l'inizio e la fine del discorso fatto ieri sera dal nuovo Papa Francesco, un Papa che è apparso sin da subito simpatico e positivo.
Al di là del proprio credo religioso, penso che in tutti noi ci sia la voglia di qualcosa di buono, di vedere qualcuno di cui fidarsi, una nuova figura in cui "sperare" in mezzo a tanta schifezza ...
Le aspettative su di lui sono molto alte, a partire dall'umile nome che si è assunto ... vedremo cosa riuscirà a fare (o cosa gli permetteranno di fare) nel suo Pontificato.

E noi siamo ancora qui in balìa di questo tempo a dir poco "fuori di testa" ... domenica scorsa faceva quasi caldo, oggi c'è un vento fastidioso e freddo e per la domenica che arriva è prevista neve tutto il giorno ...
Non mi piace spesso e volentieri tirare in ballo le condizioni metereologiche ma quando si è in trepidante attesa delle belle giornate, del tepore ... con la voglia magari alla sera di andare a fare una bella passeggiata/corsetta, di mettere via piumini e maglioni pesanti e di tirare fuori dei vestiti un pò più leggeri, di iniziare a preparare piatti freddi e torte salate che fanno tanto periodo pasquale ... ed invece niente ... di sera fa ancora piacere mangiare una zuppa fumante e la voglia di una tazza di cioccolata calda o di un thè con una bella fetta di torta tutto sommato non ci ha ancora totalmente abbandonato ... siamo ridotti così ed ok per carità c'è di peggio, però .....

Vi lascio quindi oggi una ricettina per una Sacher torte super favolosa (nonchè bella calorica vista la presenza del burro, zucchero, cioccolato e confettura insieme) ... non si sa mai che vi viene voglia di prepararla questo fine settimana mentre fuori "nevica" ancora, almeno dalle nostre parti ...
In rete ho trovato molte versioni e diverse quantità degli ingredienti sia della torta stessa che della copertura esterna (quest'ultima alquanto difficile da realizzare perfettamente).
Ho cercato di scegliere una ricetta che assomigliasse il più possibile alla torta originale (la farcitura interna con la panna non si può proprio vedere a meno che venga proprio indicato che è una versione alternativa, no??) naturalmente non seguendo quella primordiale del pasticciere Sacher che l'ha inventata con 18 albumi e 14 tuorli nell'impasto! ;-))
La ricetta della torta è dello chef Enrico Cerea presa dal blog della cara Loredana ... per la ganache di copertura ho seguito un'altra ricetta con molto più cioccolato e senza panna.

Ingredienti
(per una teglia da 22 cm)
130 gr di burro
40 gr di zucchero a velo
1/2 stecca di vaniglia
6 tuorli
6 albumi
180 gr di zucchero semolato
130 gr di farina 00
130 gr cioccolato fondente

confettura di albicocche q.b.

Per la ganache al cioccolato
200 gr cioccolato fondente
55 gr di burro
100 gr di zucchero a velo
100 ml di acqua

Sciogliere a bagnomaria il burro ed il cioccolato a pezzetti.
Una volta ottenuto un composto fluido, unire lo zucchero a velo, i semini della mezza stecca di vaniglia, mescolare bene e spegnere il fuoco.
Montare gli albumi a neve con 90 gr di zucchero, fino ad avere un composto fermissimo.
Montare i tuorli con gli altri 90 gr  di zucchero, fino a far triplicare il loro volume.
Unire gli albumi ai tuorli, mescolando delicatamente per non smontare il composto, unire il cioccolato ( tiepido, ma non freddo) e mescolare bene.
In ultimo unire la farina setacciata, in due/tre volte.
Imburrare e infarinare una teglia.
Versare il composto e cuocere in forno caldo a 180° per 25 minuti, fare sempre la prova stecchino e se occorre prolungare la cottura.
Sfornare, far raffreddare, dividere a metà e farcire con uno strato di confettura di albicocche.


Preparare la ganache al cioccolato
Far sciogliere a bagnomaria il cioccolato spezzettato con il burro.
In un altro pentolino portare ad ebollizione l'acqua con lo zucchero.
Togliere il pentolino dal fuoco e versateci dentro il cioccolato fuso.
Mescolare bene e lasciarla raffreddare un pò per farla rapprendere.
Prendere la torta, appoggiarla su di una gratella a sua volta posta su di un piatto per recuperare la ganache che scenderà dai lati.
Spalmare la superficie esterna con un pò di confettura di albicocche in modo che la copertura scivoli con maggiore facilità.
Ricoprire la torta con la ganache e lasciatela indurire per almeno un paio di ore in frigorifero.
Con l'aiuto di un conetto di carta forno, fondere un pò di cioccolato fondente e terminare la torta scrivendo "Sacher".

 
Avendo portato la torta a casa di amici non ho potuto purtroppo fare delle foto anche alla torta tagliata! Sorry davvero!
Ci vuole un pò di manualità ed una perfetta consistenza della ganache per realizzare una bella copertura esterna (per essere la prima volta che la faccio sono già parecchio soddisfatta così ma ci sarebbe da lavorarci su ancora un pò) ...

Un bacione a presto
Monique

mercoledì 6 marzo 2013

Mimosa cupcakes my version con crema tipo raffaello

Dopo la neve, si è presentato uno spiraglio di primavera in anticipo della durata di un week end ed ecco che è arrivato nuovamente il brutto tempo con la pioggia ...
Le giornate si fanno lunghe e noiose e sarà così fino almeno metà mese ... poi arriva per davvero la primavera??? Mi dite che è così?? Ho voglia di un pò di caldo, di indossare qualcosa di più leggero, di avere più luce alla sera, di poter fare qualche bella passeggiata all'aperto, di ritornare a mangiare delle belle insalatone fresche ...
Vabbè accontentiamoci di quello che viene ... altra soluzione non c'è!

Ed eccoci in un baleno quasi alla festa della donna ... mi sono mossa in anticipo preparando per l'occasione dei morbidissimi cupcakes nell'aspetto esteriore somiglianti a delle piccole torte mimose monoporzione.
Mi sembra un'idea molto simpatica da proporre per una pizzata casalinga tra amiche ... una valida alternativa alle tristi serate di spogliarelli!! ;-))  


Ingredienti per 8 cupcakes:
100 gr di burro
100 gr di zucchero
2 uova
140 gr di farina 00
4/5 cucchiai di latte
1/2 bustina di lievito per dolci

Per la crema tipo raffaello
80 gr di cioccolato bianco
100 gr di ricotta
120 gr di panna fresca
20 gr di farina di cocco
4 wafer alla vaniglia


Lavorare il burro ammorbidito con lo zucchero fino ad ottenere una crema.
Aggiungere le uova, la farina, il lievito, i cucchiai di latte e lavorare fino ad ottenere un composto omogeneo abbastanza morbido.
Versare l'impasto nei pirottini di carta ed infornare a 180 gradi per circa 15/20 minuti.

Nel frattempo preparare la crema di farcitura e copertura.
Sciogliere il cioccolato bianco a bagnomaria e lasciatelo intiepidire.
Montare a neve la panna.
Mescolare il cioccolato fuso con la ricotta; aggiungere delicatamente la panna montata ed infine i wafer alla vaniglia spezzettati e la farina di cocco.

Togliere i cupcakes dal forno e lasciateli raffreddare.
Tagliate loro la calotta superficiale; svuotare un pò il centro con l'aiuto di un cucchiaio e mettete da parte.
Riempire i cupcakes con un pò di crema, riposizionare la calotta e ricoprire la parte esterna superiore con dell'altra crema.
Completare sbriciolando sulla superficie l'impasto interno dei cupcakes ricreando così le tipiche briciole di copertura della classica torta mimosa.


L'impasto di questi cupcakes è strepitosamente morbido (e come non potrebbe esserlo visto la presenza del burro??) ... ma se si mangiano una volta ogni tanto ci può anche stare no??... e poi è la nostra festa dai!!!
Questa crema tipo raffaello è davvero molto buona: è la prima volta che la faccio ed in rete ci sono molte versioni anche con ingredienti diversi (mascarpone, latte condensato, granella di mandorle ...) ... penso siano valide un pò tutte e di sicuro la terrò presente per la farcitura di qualche torta.
Un bacione a presto
Monique

venerdì 1 marzo 2013

Stinco di maiale arrosto con patatine

Oggi sembra essere una bellissima giornata e manca poco fortunatamente all'inizio di un nuovo week end.
Dopo tutte le nuvole di questa settimana (e non solo metereologiche) abbiamo bisogno di un pò di sereno, di pace e di tranquillità.
Siamo senza governo, senza Capo dello Stato, senza Capo della Polizia, senza il Papa dimesso per sua scelta (o almeno è quello che dice) ... c'è così tanta instabilità, incertezza, difficoltà nel vedere un futuro accettabile ... ma dobbiamo andare avanti continuando a sperare che qualcosa di positivo possa ancora accadere.
Non mi voglio soffermare oltre sulla politica perchè sinceramente in questi giorni ne ho sentito di tutti i colori ... dai politici che fino a ieri se ne dicevano dietro di tutti i colori e che oggi cambiano faccia per cercare di diventare super amici ... agli elettori che si sono lamentati, a volte anche offendendo duramente, di chi non ha votato come loro ...
Sbaglio o siamo ancora in una democrazia e per il momento possiamo ancora votare liberamente ciò che crediamo "meno peggio" degli altri???
Ed allora basta ............. scrolliamoci di dosso questi ultimi giorni, il brutto tempo  e la neve che fino a lunedì è caduta copiosa dalle nostre parti, salutiamo il corto e freddo febbraio e buttiamoci in questo nuovo mese di marzo che ci porterà finalmente la primavera, la Pasqua e un pò di caldo in più si spera.

La mia ricettina di oggi è un pò un saluto virtuale all'inverno ... è un piatto veramente calorico per la presenza del grasso del maiale ma assolutamente fantastico e gustoso e non a caso l'ho preparato in una giornata "ideale" come domenica scorsa mentre fuori cadeva la neve (e dalle foto si intravede un panorama bianco nevoso).
Non ho utilizzato quelli precotti spesso un pò troppo affumicati e speziati (anche se decisamente più veloci da cucinare) e sono andata ad acquistarne uno fresco in un spaccio dedicato proprio alla carne di maiale.
Di questi tempi non si sa nemmeno più che cosa ti rifilano e da dove viene ... dalla carne di cavallo non adatta all'alimentazione, alla fiorentina preparata con bestiame allevato in Romania, alle uova di allevamenti di pollame in Germania vendute come biologiche ma che di "bio" non avevano proprio nulla ... ma stiamo scherzando???
Dobbiamo tornare davvero indietro nel tempo ed allevare nelle proprie case una mucca, delle galline e qualche coniglio?? Perchè a me piace anche cambiare, a volte mangiare anche piatti vegetariani, per carità, ma sono stata abituata a mangiare di tutto e vorrei avere il diritto di continuare a farlo in modo "sano e responsabile" senza farmi paranoie per quello che metto in bocca (soprattutto poi se è "bio" e me lo fanno stra pagare rispetto alle cose normali e poi si rivela una fregatura ... eh no, questa cosa proprio non la mando giù).

Torniamo a noi ed al nostro stinco!

Ingredienti per due persone:
uno stinco (nel mio caso fresco) da quasi 1 kg (l'osso al suo interno pesava circa 300 gr)
e la carne cotta è risultata adeguata per un piatto unico per due persone
erbe aromatiche tritate finemente (salvia, rosmarino, alloro)
pepe e sale q.b.
olio e.v.o.
mezzo bicchiere di un buon vino rosso corposo

due/tre patate grandezza media
olio e sale q.b.


La sera prima di cuocere lo stinco lavatelo ed asciugatelo tamponandolo con della carta assorbente.
Polverizzate tutta la superficie con le erbe aromatiche tritate.
Mettetelo in un sacchetto sottovuoto e chiudetelo togliendo l'aria.
Se non avete la macchinetta ed i sacchetti per il sottovuoto potete anche nel caso posizionare lo stinco in una teglia e chiudere la stessa con un foglio di alluminio.
C'è anche chi lo mette a marinare per una notte intera con un goccio di vino ma sinceramente ho saltato questo passaggio perchè innanzitutto la carne di maiale non è dura quanto il manzo o la selvaggina e quindi, per non avere poi una carne troppo fragile e flaccida, basterebbe una marinatura massimo di 2/4 ore ... e poi perchè il tipo di carne non ha sapori sgradevoli da coprire (come ad esempio la selvaggina) ... lo stinco è stra buono e gustoso così e non ha bisogno di trattamenti particolari.

Passiamo alla cottura che, nel caso di uno stinco fresco, è abbastanza lunga.
In una teglia adatta poi anche per il forno con un goccio di olio, rosolare lo stinco su tutti i lati.
Non sarà un'impresa facile (magari anche per la conformazione del pezzo) ma non utilizzate delle forchette per girarlo per evitare di bucare la carne con la conseguente fuoriuscita dei succhi.
Usate piuttosto dei cucchiai.
E' importante questa fase di sigillatura esterna ideale per le lunghe cotture perchè in questo modo il grasso della carne non riesce ad uscire e la carne al suo interno risulterà morbida e saporita.
Versare il mezzo bicchiere di vino rosso e lasciare evaporare l'alcool.
Salare e pepare; togliere la teglia dal fuoco, coprirla con un foglio di alluminio ed infornare a 180-200 gradi (modalità statica).
Cuocere così coperta per un paio di ore e poi proseguire per un'ultima mezz'oretta senza alluminio.

Una quarantina di minuti prima della fine della cottura dello stinco dovrete provvedere a preparare anche le patate per poterle infornare e cuocere anch'esse in un'altra teglia.
Quindi pelare le patate e tagliarle a piccoli tocchetti.
Risciacquarli con acqua fredda corrente fino a che l'acqua non risulterà più torbida (le patate avranno così perso l'amido e risulteranno più croccanti dopo la cottura).
Trasferitele in una teglia rivestita con carta forno in un unico strato; versare un filo di olio ed infornare per circa quaranta minuti girandole un paio di volte.
Salare una volta tolte dal forno.

 
 
Come ho detto sopra ho messo in programma questo piatto in una giornata ideale ...
Un piatto che fa tanto domenica, con la neve fuori che cade e la stufa accesa ...
 
Ciao inverno, ciao neve .... ora aspetto con ansia il sole, i colori ed il caldo!!!
 
Un bacione a tutti e buon week end!!
A presto
Monique
 
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