Patty esordisce dicendo che è affascinata dalle ricette che raccontano l'abilità di ricavare grande sapore dal poco o niente e ci spiega che i pici, lacci di acqua e farina antenati degli spaghetti e pasta "contadina", rappresentano per lei l'estrema povertà ed essenzialità.
Naturalmente questo è il sunto di un bellissimo post che vi invito ad andare a guardare e sono le parole chiave che mi hanno permesso di elaborare la mia personale versione di questa pasta "filata" a mano.
Patty ha proposto un piatto della sua terra ed io la vorrei condire "con le mie briciole" (ma non di pane) locali.
In realtà i "bruscitti", in dialetto varesotto "bruscitt" -le briciole-, non sono un condimento ma un vero e proprio piatto di carne generalmente accompagnato con della polenta un pò soda.
L'origine della ricetta è legata all'economia povera e nello specifico alle concerie della Valle Olona dove si recuperavano i brandelli di carne del bestiame macellato; si ipotizza anche che la carne utilizzata provenisse dagli scarti dei macellai dopo il taglio delle parti nobili destinate alle mense dei ricchi.
La carne quindi di recupero veniva cotta molto lentamente in una pentola di terracotta, veniva aromatizzata con dell'erbabona (finocchio selvatico) che si trovava spontaneamente nei campi e sfumata verso la fine con del vino rosso corposo.
Ci sono oggi diverse versioni di questo piatto: c'è chi utilizza per comodità la carne già macinata (in realtà deve essere sminuzzata al coltello), chi utilizza dei chiodi di garofano al posto dei semi di finocchio o aggiunge delle verdure o della salsa di pomodoro, chi utilizza l'olio al posto del burro ... ma a questo punto non si può parlare più di bruscitt.
Io ho voluto dunque prepararli nella loro versione originale ed utilizzarli come condimento per i pici toscani preparati con la ricetta della nostra Patty che riporto qui sotto integralmente solo con le dosi dimezzate:
Ingredienti per 2 persone:
100 gr di farina 00
50 gr di farina di semola rimacinata
1 generoso cucchiaio d'olio e.v.o.
1 pizzico di sale
acqua q.b.
La quantità di acqua è variabile dal tipo di farina che userete.
In genere per questa quantità di farina un mezzo bicchiere o poco meno è sufficiente ma occorre osservare quanta ne incorpora l'impasto per essere morbido e malleabile.
La proporzione dell'uso delle due farine è sempre 2:1, ovvero due parti di 00 ed una di semola rimacinata conferisce struttura all'impasto e pertanto non è necessario utilizzare le uova.
Fare la fontana con le due farine miscelate; versare l'olio, il pizzico di sale e cominciare a versare lentamente l'acqua incorporando la farina con una forchetta.
Non esagerare con il sale perchè indurisce la pasta.
Quando la pasta comincerà a stare insieme, cominciare ad impastare con energia utilizzando il palmo delle mani.
Se necessario aggiungere acqua o farina.
Piegare la pasta su sè stessa come quando impastate la pasta all'uovo e non stirate mai troppo l'impasto per non sfibrarlo.
Massaggiare con energia per almeno 10 minuti in modo da ottenere una pasta liscia, vellutata ed abbastanza morbida.
Farla riposare mezz'ora avvolta nella pellicola.
Quando la pasta è pronta, tagliatene un pezzetto e fatene una pallina, quindi sulla spianatoia stendetela con il mattarello ad uno spessore di 1 cm.
Con un coltello affilato tagliare tante striscioline larghe circa 1 cm e coprire il resto della pasta con la pellicola affinchè non si secchi.
Cominciare a "filare" i pici rollando la pasta con il palmo delle mani e contemporaneamente stirandola verso l'esterno.
Quando si tirano i pici molto lunghi la tecnica è quella di tirarli da un lato tenendo l'altra estremità con il palmo e piano piano allungangoli fino ad esaurire la pasta.
Una volta tirato il picio fatelo rotolare nella farina di semola affinchè non si appiccichi agli altri.
Una pasta morbida e riposata si tira con estrema facilità.
Alcune note/consigli sempre di Patty:
- Non tirare pici lunghissimi: la lunghezza non influisce sul sapore;
- Ricordare che la pasta cresce in cottura e quindi il picio non deve essere troppo grosso; all'incirca la dimensione corretta è quella del bucatino;
- I pici non sono perfetti e se si rompono mentre li fate vanno bene comunque;
- Spolverarli con la farina di semola (o fioretto), smuoverli ogni tanto nella farina per farli asciugare e non farli appiccicare e scuoterli con delicatezza prima di immergerli in acqua.
Per i bruscitt (porzione leggermente più abbondante da non utilizzare tutta come condimento):
500 gr di carne di manzo (spalla, fustello o cappello del prete)
40 gr di burro
30 gr di lardo a fettine sottili
1 bustina di semi di finocchio
1 spicchio di aglio (facoltativo)
sale e pepe q.b.
100 ml di vino rosso
Tagliare la carne a pezzetti grossi come una mandorla (chi volesse la può tagliare anche più finemente).
Tagliare il burro a dadini e tagliuzzare le fettine di lardo.
Io preferisco le fettine fini di lardo che un'unica fetta spessa perchè trovo che si sciolga più facilmente.
Non ho messo l'aglio perchè non piace a mio marito ed ho utilizzato una bustina di semi di finocchio (si quelle delle tisane per intenderci; non ho trovato i semi sfusi e la bustina è un'ottima alternativa al sacchetto di garza.
Mettere tutto quanto nella pentola di terracotta e cuocere a fuoco basso per un'oretta rimestando di tanto in tanto con un cucchiaio di legno.
Se la carne si asciuga troppo aggiungere un pezzetto di burro (non aggiungere nè acqua nè olio).
Quando si è prossimi alla fine cottura aggiungere il vino rosso, alzare la fiamma e lasciar sfumare per qualche minuto senza il coperchio, poi riabbassare la fiamma e cuocere ancora per altri dieci minuti circa.
Regolare di sale e pepe solo a fine cottura.
Far bollire abbondante acqua salata, versare i pici e cuocerli circa 5 minuti.
Quando saliranno a galla e riprenderà il bollore saranno pronti.
Scolare e condire con i bruscitt pronti.
Qualche nota conclusiva.
Sono riuscita a lavorare con estrema facilità la palla di pasta (forse anche perchè la dose era nel mio caso dimezzata) e "filare" i pici è stato semplice e divertentissimo.
Certo ci vuole tempo, però la pasta si lavora bene ed è stato un vero piacere prepararli.
Cotti, scolati e conditi .... la pasta era assolutamente favolosa, buona e cotta al punto giusto!
Grazie ancora una volta all'MTC (tramite Patty) per averci stimolato a preparare questo tipo di pasta che, sono sincera, non avrei mai preparato!
Un bacione a presto
Bellissima ricetta, gustosa e profumata. Complimenti per i pici perfetti. Brava davvero.
RispondiEliminaMamma mia tesoro..che fame che mi mette questo piatto..come ho scritto a Tina, a pranzo ho mangiato solo un tramezzino, e ora ho una gran fame..
RispondiEliminaTi abbraccio tesoro, buona serata e buon inizio settimana..
Eccoli qui Monique!!! Direi che ti sono usciti splendidamente:) e il condimento è favoloso!!!!! Complimenti!!! Un bacione e buona serata!
RispondiEliminami piace la tua interpretazione del piatto, davvero un senso profondo della tua terra!! mi hai aperto un mondo con la bustina della tisana, non avevo proprio mai pensato di utilizzarla così!! ottima ricetta cara!! un bacio
RispondiEliminacomplimenti sono perfetti una vera opera d'arte, inarrivabili per me! a presto mony
RispondiEliminaDirei che l'incontro pici-bruscitt è decisamente perfetto! Anche il tuo post è interessante ed esaustivo: la spiegazione del perchè hai scelto questo sugo e di come è nato mi è piaciuto molto ed ho apprezzato la chiarezza nella descrizione del procedimento di cottura e i suggerimenti che hai dato: Bravissima e grazie
RispondiEliminainteressante il post! hai scelto un condimento povero e tradizionale, una scelta proprio interessante! sono belli e sembrano buonissimi!!!
RispondiEliminabuona settimana!
Ecco i famosi "bruscitt" che Acquaviva citava! Un piatto davvero magnifico, la tradizione che prevedeva il recupero dei brandelli di carne del bestiame macellato prima di portarne le pelli alle concerie ha un fascino e una carica folcloristica incredibili!
RispondiEliminaComplimenti davvero e in bocca al lupo!
Sei un piccolo genio!!! :-)
RispondiEliminaMonique!!! Sei mancata! Che bella ricetta! I bruscitt si mangiano anche nella mia zona, però io li ho sempre mangiati con la carne macinata. Chissà che buoni anche così, e poi secondo me con i pici ci stanno benissimo!!
RispondiEliminaUn bacione
E anche stavolta ho imparato qualcosa. Ma chi li conosceva questi bruscitt? Briciole proteiche che devono essere di un saporito micidiale. Solo a guardare le immagini mi viene l'acquolina. Bellissima interpretazione Monica e grande ricetta. Un abbraccio, Pat
RispondiEliminala scorsa puntata li avevo abbinati al riso nelle arancine... ma devo dire che i bruscitt visti così sembrano nati apposta per stare sopra i pici! Mi sa che qui a Varese se continuiamo così la polenta ha davvero vita dura! Brava, bella versione sia di pici che di bruscitt!
RispondiEliminaCiao Monique
EliminaChe piatto di pasta!!! Voto 100!!!!
Sei stata bravissima nel preparare questa pasta!!
Mi é venuta voglia di preprare anch'io per il pranzo della domenica.
Prendo appunti della tua ricetta.
Un abbraccio.
Thais
Una ricetta davvero interessante, sei bravissima, complimenti cara! Ogni volta che passo da te scopro cose nuove, bravissima!
RispondiEliminaUn piatto davvero appetitoso...
Bacioni cara
A presto
Carissima, leggendo solo il titolo del tuo post mi son sentita terribilmente ignorante in materia di cucina regionale!!!!!.....Sia i pici che i bruscitt mi erano sconosciuti!!!Mi piacciono le paste corpose e questi spaghetti cicciotti (posso definirli cosi'?!?) mi attirano tantissimo! In bocca al lupo per la sfida, ti abbraccio.
RispondiEliminaGrazie mille a tutte per i Vs complimenti! Un abbraccio
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